Consorzio di bonifica, Comuni, Università, categorie ed associazioni aderenti al Contratto di fiume, riuniti a Noale, si assumono precisi impegni per valorizzare il corso d’acqua
Via libera dall’assemblea di bacino, riunita a Noale mercoledì 14 ottobre, alla firma del contratto di fiume Marzenego. Consorzio di bonifica Acque Risorgive, Comuni, Università, categorie e associazioni si sono impegnati a fare ciascuno la propria parte, perseguendo gli obiettivi che sono contenuti nel Piano di azione, una sorta di documento programmatico che traccia il cammino di valorizzazione del corso d’acqua lungo 45 km e di un territorio di quasi 6.400 ettari densamente urbanizzati che va da Resana fino alla laguna di Venezia, interessando ben 11 comuni.
“Entro la prima settimana di novembre – spiega il presidente del Consorzio, Francesco Cazzaro – sarà predisposto l’atto formale che dovrà essere firmato da tutti i soggetti che hanno aderito al processo di partecipazione del contratto di fiume, uno strumento, lo ricordo,  di riqualificazione ambientale, paesaggistica e di rigenerazione socio-economica del sistema fluviale che siamo tra i primi in Italia a sperimentare”.
Tra le 62 azioni sono numerose quelle su cui ci si è già impegnati a realizzare: come l’aggiornamento del quadro conoscitivo del bacino del Marzenego e la predisposizione di un masterplan per la parte idraulica (a cura del Consorzio Acque Risorgive) e uno per la fruibilità integrata (che sarà redatto da Iuav e alcuni Comuni), l’aggiornamento dei piani delle acque, la gestione della fruibilità delle oasi naturalistiche. Ma un forte impegno è stato assunto anche per dare attuazione ad alcune buone pratiche: dall’eliminazione dei manufatti che interrompono la continuità arginale alla promozione di accordi tra frontisti per consentire il transito sugli argini, per citarne solo alcune. Nel Piano di azione del contratto di fiume trovano spazio anche i progetti pilota per monitorare l’ambiente, le specie ittiche e le entità faunistiche. Non mancherà infine l’impegno a promuovere la conoscenza del fiume attraverso iniziative didattiche e culturali.
Mestre, 16 ottobre 2015